di Gaia Serena Simionati

Presentato alla FESTA del Cinema di ROMA. ‘Firebrand’ di Karim Aïnouz.

Firebrand è un film storico diretto da Karim Aïnouz. Potente, elegante, ben girato, il film è come un thriller, pur non essendolo. Lo spettatore sta infatti sulle spine e pena fino alla fine, nei panni della povera regina, la più umana delle sei mogli di Enrico, a cui forse il re farà saltare la testa o la getterà in un rogo.

Ottimi i costumi, il setting, gli attori, tutto è reso credibile ed ben girato illuminando, ieri come oggi, le difficoltà di essere donna, non solo accanto a un potente, ma anche fuori la corte del re, sempre e perenni vittime di soprusi e violenze.

Enrico VIII di Holbein
HOLBEIN, Hans El Joven_Retrato de Enrique VIII de Inglaterra, c. 1537_191 (1934.39)

Ritratto da Hans Holbein il Giovane, Enrico VIII, ha suscitato l’interesse di molti tra scrittori, drammaturghi e artisti in generale. Non ultimo anche quello dell’algerino – brasiliano Karim Aïnouz, noto per La vita invisibile di Eurídice Gusmão (2019). In Firebrand, attraverso interpretazione di un irriconoscibile Jude Law, egli avvalora le sue morbosità, già note.

Uomo eccezionalmente attraente, alto circa un metro e novanta, biondo e atletico, definito “il più bel principe della cristianità”, Enrico era ben lontano dall’immagine successiva tramandata ai posteri. Re tirannico, obeso e spietato. Gioviale e cavalleresco, possedeva infatti anche una vasta cultura umanistica. Aveva una solida conoscenza delle lingue (latino, spagnolo, francese), un interesse per la teologia e talento musicale.

Nel 1544, era però obeso. Il sovrano pesava all’incirca 180 kg per 1,85 m di statura. Aveva quasi sicuramente lo scorbuto, dovuto a una pessima alimentazione, oltre a gotta e diabete.

Gli ultimi anni furono segnati da un inarrestabile declino fisico e mentale. Questo culminò nelle accuse di eresia e tradimento contro la moglie Caterina Parr. Essa evitò l’arresto nell’estate del 1546, solo dopo aver formalmente ribadito la propria sottomissione al consorte.

La pellicola, liberamente tratta dal romanzo La mossa della regina (2013) di Elizabeth Fremantle, è incentrato sulla figura della regina consorte Katherine Parr, sesta e ultima moglie di Enrico VIII d’Inghilterra.

Nell’Inghilterra Tudor, intrisa di sangue, Katherine Parr (Alicia Vikander), è la sesta e ultima moglie dell’ingombrante re Enrico VIII (Jude Law).

Katherine Parr Firebrand

La trama di Firebrand

Essa viene nominata reggente mentre il tiranno Henry combatte all’estero. Katherine ha fatto tutto il possibile per spingere per un nuovo futuro basato sulle sue convinzioni protestanti radicali. Il re sempre più malato e paranoico, rivolge la sua furia contro i radicali, accusando l’amica d’infanzia di Katherine di tradimento e bruciandola sul rogo. Inorridita e addolorata, ma costretta a negarlo, Katherine si ritrova a lottare per la propria sopravvivenza. La cospirazione risuona nel palazzo. Tutti trattengono il respiro, in attesa che la regina sbagli, e che Henry le prenda la testa come le mogli precedenti. Con la speranza di un futuro libero dalla tirannia a rischio, Katherine si sottometterà all’inevitabile per il bene del re e del paese

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