di Gaia Serena Simionati

Al Taormina Film Fest, c’è la Palestina con ‘From Ground Zero’.

Supervisionato dal regista Rashid Masharawi (in Prima internazionale) il collettivo di 22 piccoli film parte da zero, come nel titolo, per fare arte, di cui c’è un enorme bisogno per sanare dolori, paure.

Mostrare un altro punto di vista. Spostare l’attenzione anziché su morte e distruzione, su creazione, bellezza, disegno scambio, recitazione è un modo intelligente di alleviare anime.

Capire come il cinema aiuti, sollevi da sempre le persone, al di là dell’univoco risultato artistico, che può nel film essere altalenante, è però opera buona e giusta. Di sicuro lodevole.

Specie in casi drammatici come quello di Gaza. Specie per i suoi bambini traumatizzati e devastati da sindrome post traumatica da stress.

Non a caso il regista. innanzitutto un uomo, in conferenza stampa, è scoppiato in un pianto liberatorio. Commosso per la sua gente. Commovente per tutti noi.

Il film è di Reema Mahmoud, Hana Wajeeh Eleiwa, Ahmed Hassouna. Islam Al Zeriei, Mostafa Kulab, Nidal Damo. Khamis, Masharawi, Bashar Al Balbisi, Tamer Nijim, Ahmed Al Danaf, Alaa Islam Ayoub, Karim Satoum. Alaa Damo, Aws Al Banna, Rabab Khamis, Etimad Washah, Mustafa Al Nabih. Mohammad Al Sharif, Wissam Moussa, Basel El Maqousi, Neda;a Abu Hassnah, Mahdi Kreirah (Collettivo “From Ground Zero”), alcuni più riusciti di altri.

Alcuni più commoventi e toccanti.

Ecco, anche solo quei tre minuti riusciti, contribuiranno a cambiare percezioni, idee, strutture. Oltre che proveranno a stimolare empatia nel pubblico. Spesso ignaro, insensibile o sordo.

From Ground Zero

Alla presenza di Rashid Masharawi (regista, coordinatore del progetto, produttore), Laura Novikov (produttrice) si è svolta una delle proiezioni più importanti del 70° Taormina Film Festival, proiettato in prima mondiale. 

From Ground Zero dà voce alla Striscia di Gaza, attraverso i suoi autori anche in opere prime di circa 3, 4 minuti calibrate su più generi: fiction, documentario, animazione e cinema sperimentale.

In un film collettivo di ventidue episodi diretti da giovani autori palestinesi, lo sguardo è su una forma personale di racconto quotidiano della guerra. L’unico bisogno non è il cellulare, l’acqua mancante, la luce o il desiderio di fare una doccia. E’ di ritrovare una speranza nell’arte.

La capacità geniale, pur nel dolore, è quella di fare disegnare i bambini, di far loro comporre dei movimenti di danza, di filmarli e insegnare a muoversi nello spazio e nella camera. Anche e perché no, imparare un mestiere. Quello di regista, artista, documentarista o danzatore che sia.

Comunque. sempre nella luce.

From Ground Zero

Trama

Progetto collettivo lanciato da Rashid Masharawi, regista palestinese originario di Gaza, in risposta alla guerra scoppiata dopo gli attentati del 7 ottobre 2023. Un’idea che nasce da una constatazione: è complicato riuscire a raccogliere e diffondere le parole degli abitanti di Gaza, ed è necessario tenere traccia di quello che stanno vivendo per conservarne la memoria affinché la storia dell’occupazione della Palestina non possa essere riscritta senza tenere conto del punto di vista dei civili palestinesi. Venti racconti brevissimi – tre minuti ciascuno – che illustrano lo spazio della Striscia di Gaza utilizzando ogni tecnica creativa e cinematografica.

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