di Gaia Serena Simionati

Claudio Del Falco è un artista delle 16 corde. Campione mondiale in carica di Karate e Kickboxing, è un vero vulcano.

Ispirato dalla poetica del Furin Kazan si nutre di valori orientali; rispetto, onore, calma e dedizione

Claudio Del Falco racconta il suo debutto da regista con Iron Fighter, in anteprima stampa, il 16 aprile al Cinema Adriano di Roma.

Girato in digitale con Red Gemini 4 K, privilegiando uno stile fotografico acceso in ogni sua inquadratura e colori eccessivi, il film è prodotto da Mario Pezzi e Claudio Bucci con Blue Film.

Distribuito in 180 paesi, tradotto in 6 lingue. In uscita anche su Amazon Original. Tra gli interpreti Danny Quinn e Hal Yamanouchi.

Gentleman e instancabile combattente.

Performer super allenato.

Master dell’addominale scolpito, sotto cui però – cosa rara – si nasconde un’anima profonda e spirituale.

Amante della natura e degli animali.

Claudio Del Falco praticamente è uno che non molla mai. E lo fa sempre con grande umiltà e un inondante sorriso.

Sa come portare le cose in porto: semplicemente con amore!

La sua storia personale e lavorativa ha molto da insegnare ai giovani, laddove, la malattia si trasforma in forza, dove l’impegno, la dedizione e la volontà cambiano la vita.

E la percezione che gli altri hanno di noi.

Un pò guru, un pò zen, Claudio è figlio d’arte. La mamma era l’attrice Olimpia Cavalli. Il papà un costruttore italo americano, e grande ciclista.

Claudio parla in latino, ha un fisico perfetto, recita, è regista, corre dietro alle Ferrari e non mangia mai dolci.

All’attivo 15 film da protagonista e uno da regista.

Ecco il tratteggio geniale del campione. Vediamo dove nasce e come evolve la sua stoffa.

Iron fighter

GSS: Chi è Claudio Del Falco?

CDF: Nasco come modello dato che avevo un fisico atletico. Io e Kaspar Capparoni facevamo le pubblicità assieme all’inizio. Poi ho fatto una scuola di regia. Ho lavorato quindi come attore con tanti registi: da Pupi Avati a Ricky Tognazzi. Mi sono specializzato in un genere che è Martial Acts Action, che in Italia non esiste. Ho preferito dedicarmi solo a questo per scelta, rifiutando anche tanti altri ruoli.

Ora sono campione mondiale Master di Karate in carica e sono stato campione europeo di Kickboxing . E’ arrivato il tempo per applicare quello che ho studiato. Regia e arti marziali.

Devi sapere che da bambino, a 13 anni, ho avuto un incidente stradale. Forse per lo spavento, mi è venuta una malattia metabolica, una forma grave di diabete giovanile. Avevo 600 di glicemia sempre, per cui mi hanno messo in coma farmacologico. Mi avevano detto che non avrei più potuto fare sport. Mio padre invece mi motivava. E’ stato il mio mentore, oltre che un professionista di ciclismo. Mi costruì una palestra. Mi spiegò che la malattia è solo una condizione mentale. Per cui non mi sono lasciato indebolire o affliggere, stando in un angolo. Poi sulla mia storia, Fragasso, ha fatto il film Karate Man.

Sai cosa dicevano gli antichi romani? Albo signanda lapillo dies. Ogni giorno è da marcare.

Quindi sono contento perché esisto.

Mia nonna era proprietaria del Teatro Jovinelli. Mia madre Olimpia Cavalli era un attrice. Mio padre un grande sportivo. Io ho accontentato un pò entrambi i rami familiari, facendo sport e cinema.

claudio del falco

GSS: quante ore ti alleni?

CDF: ho iniziato a 8 anni con il maestro Agostino Moroni, mio padre mi affidò a lui. Da allora, dopo l’infortunio, mi alleno tutti i giorni due ore. Un conto è allenarsi per la funzionalità e un conto per l’estetica. Non ci si deve confondere. Così arrivi a 60 anni e ancora fai tutto. Se il corpo non fa quello che la testa gli dice, si va fuori di senno. Mens sana in corpore sano – dicevano i latini.

GSS: Ci dai la tua definizione di campione?

CDF: il campione è colui che di fronte alle difficoltà persevera e raggiunge risultati. Colui che quando ha la chance la sfrutta. Il campione è colui che non si fa intimorire dall’altro. E’ colui che non sente il peso dell’incontro.

GSS: Sei l’unico che fa film d’azione in Italia. Pazzo, visionario o suicida?

CDF: di sicuro suicida

GSS: Nel film, che è un revenge movie, una situazione viene sconvolta. Tu vai a ripristinare quello che è stato tolto. Quindi c’è forte il tema giustizia.

CDF: è un momento in cui la gente crede che non ci sia più giustizia. Cerco di dissetare la loro voglia con questo film. E’ una giustizia traslata, quindi la pellicola ridà speranza alla persone, perché la cattiveria va punita. Almeno attraverso i films.

GSS: Sei un pò il ‘giustiziere della notte’, anche nella vita? Come reagisci alla violenza sulle donne ad esempio?

CDF: infatti quel film lo adoro. L’avrò visto 60 volte. Anche per gli altri ci sono. Sono uno che nel momento di necessità agisce. Fortunatamente non mi è mai successo di dover aiutare una ragazza in difficoltà, ma se vedessi dei soprusi o violenza interverrei di sicuro.

GSS: E il casting? L’hai fatto tu? C’è una bella energia tra i personaggi, come li hai scelti? Come ti è venuta ad esempio l’idea dell’icona di Hal Yamanouchi

CDF: Volevo innanzitutto fare un omaggio a Tarantino, che adoro e che mi aiuta a caratterizzare. Quando scrivo un film penso e scelgo attori con un peso mondiale. Alcuni sono amici come Hal e Danny. Con altri sono vincolato perché devono essere abili con le arti marziali, come Hal che ho scelto anche per la sua esperienza con la katana. L’eroe non deve parlare, deve agire, come nel mio caso. Non faccio dire battute a me stesso. Ma solo agli antagonisti.

GSS: Claudio sei un campione di arti marziali, protagonista di action movies, detto il Van Damme Italiano. Ti piace questa definizione o ti va stretta?

CDF: Guarda nel 1996 feciTradito a morte, distribuito da Columbia Tristar. In quel momento me la diedero, esattamente quando Van Damme stava in auge. Io sono lusingato da questa definizione. E’ come dire di essere Bruce Lee o Stallone. Spesso sono destinati a essere derisi in vita e poi apprezzati dopo

GSS: Perché pensi che ti deridano?

CDF: No, ma ho molti followers, perlopiù stranieri. Voulpes dixit: nondum matura est. L’Italia è questa.

GSS: A proposito di invidie.. Chi ha odio nel cuore ha già perso, ti dice nel film il coach Danny Quinn (zio Franckie)

CDF: si questa è una battuta di Danny. Le ha pensate e scritte lui. L’abbiamo chiamato così, Franckie, in onore del fratello mancato Francesco. Lui è molto buddista. Ed è un personaggio. Ho cercato di metterlo a suo agio. Ci conosciamo da 30 anni

GSS: “Il tuo avversario è sempre un’opportunità per te, di superare te stesso e, per questo, lo devi ringraziare“. Le frasi di chi sono?

CDF: ce ne sono diverse. Tutte le battute, avevano dei grossi significati. Siccome sono poche, assumono un peso intenso e volevo dare un’impronta incisiva.

GSS: C’è la vita e c’è il ring. Nel film il campione è imbattuto. 102 vittorie su 102 incontri. Ma nella vita vera? La tua sconfitta più grande?

DF: la separazione da mia moglie. Mi sono sposato molto giovane e per me è stata una grossa sconfitta. Ho una figlia di 27 anni. 11 anni sposati, tre di fidanzamento, credevo molto nel matrimonio. Mi piace molto accompagnare le cose a destinazione. Ti faccio un esempio. Adesso ho un cane che ha un osteosarcoma. Ma lo sto tenendo in vita perché ho studiato un’erba, artemisinina, che gli fa del bene. Il cane maremmano ha 8 anni. E l’importante è che non soffra. Mi sono inventato questa cura, poi deve stare a digiuno, insomma è un impegno. Con questa erba è vivo, non piange e non soffre. Non si deve mai abbandonare il ring, fino all’ultimo combattimento. E tantomeno gli animali.

GSS: Nel film il campione smette, é al suo ultimo incontro. E tu? Ci hai mai pensato?

CDF: Ma penso che quando si debba smettere lo senti. Finché il corpo te lo permette si può continuare. Siccome è Dio che ti da questa possibilità, penso che sia Dio che decidere quando.

GSS: Sei passato alla regia da attore. Che sfide e difficoltà hai trovato nel passare al nuovo ruolo?

CDF: è stata un pò una costrizione. Non ci sono registi che fanno questo genere, tendono a fare poco action movies. Ho fatto di necessità virtù. Ringrazio infatti Teo de Angelis che è il dop, con cui avevo molta intesa. Ottimi gli operatori del Ronin, veloci, in movimento. Abbiamo usato le lenti anamorfiche, avevo bisogno di spazi larghi, ci vuole distanza tra operatore e attore, quindi abbiamo usato teatri di posa. Poi ringrazio Mario Pezzi e Claudio Bucci della Blue film che hanno creduto in me.

GSS: Molte auto di lusso, poi..

CFD: si abbiamo messo tante macchine importanti, molto costose, per dare ricchezza, tipo Fast and Furios. Ci sono Lamborghini, Ferrari, Bentely

GSS: difficile correre dietro a una Ferrari come fai nel film. Quanto fai tu con un litro?

CDF: ride. Faccio anche venti km all’ora. Ma i miei allenamenti sono più mirati, e, per lo più in palestra

GSS: Nel tuo lavoro per vincere c’è il corpo, gli allenamenti, la dieta, ma anche la testa 

CDF: la dieta mi cura e mi aiuta il diabete. Mi sono trasformato. Ringrazio il diabete per avere creato questo fisico. Da bambino, alle feste, mi dicevano poverino poverino. Mi sono trasformato. Poi tutti volevano essere come me. H0 fatto come i supereroi per questo mi chiamano Iron Man. Hai visto che ha una scheggia nel cuore e inventa il reattore Ark e da sfigato che doveva morire diventa un Iron man.

GSS: La testa come si fa a controllarla? Ti aiutano? Fai da solo? E come si fa a trovare la forza per motivarsi 

CDF: la tigna. Il diabetico che si cura bene deve essere una persona tignosa. Tutta la vita stai a lottare questo cambio di glicemia che ti da umore diverso. Sei depresso. Hai mille problemi, l’impotenza, la retinopatia, la nefropatia o la neuropatia. Se uno la gestisce male diventa una larva. La testa l’ho tenuta sempre salda. Sono tenace. Questa forza me la trovo poi in ogni cosa. Nelle regia, nei problemi, grazie anche alle arti marziali, e filosofia di vita, il karate do, la via del karate. E’ anche un’attitudine mentale che insegna a mantenere la dignità, mai andare in depressione.

Il Furin Kazen sono le basi del karate. Devi essere “veloce come il vento, silenzioso come la foresta, devastante come il fuoco e inamovibile come una montagna.”

GSS: ‘E’ tutto mentale, dice Denny Quinn nel film – quando finisce un’avventura, ne comincia un’altra’. Qual’è la tua prossima avventura

CDF: si perché nel film perdo mia moglie Clara, ma poi ricomincio a combattere, anche grazie a Danny Quinn. Noi siamo grandi amici e nel film fa il mio allenatore. Era da un pò che non faceva cinema. Adesso sto già preparando Martial Avenger con incontri clandestini. Il protagonista uccide il fratello di un boss della malavita e subisce la vendetta. Ci sarà ancora Yamanouchi

GSS: Bella la sua scelta che proietta nel mondo giapponese, Hal ha una voce iconica 

CDF: mi è piaciuto dare un’internazionalità. Quinn è americano, Hal è giapponese. Poi Camila Cruz Escobar, una modella americana, cugina di Penelope Cruz

GSS: Attore, regista, campione. Dormire mai?

CDF: dormo otto ore al giorno. Perché non esco. Sto a Castel Gandolfo. E ci sto bene. Ho molti animali. Ho anche un cavallo di trent’anni che ha l’artrosi. Lo muoviamo con il trattore

GSS: Gli attori internazionali, il genere esasperato, un pò manga, un pò Tarantino, le musiche di Demo Morselli. A quale pubblico ti rivolgi quindi? E dove si vedrà?

CDF: Il film è destinato ai giovani tra 14 e i 30 anni. Si vedrà su Amazon Original, doppiato in sei lingue, in 200 paesi del mondo.

GSS: Parlando di giovani, ho visto nel tuo sito lotti anche ‘metaforicamente’ contro l’abbandono animali e il bullismo. Bravo. Ma tutta sta violenza?

CDF: sono stato nelle scuole con Karate man e parlavamo di questo con i ragazzi. Poi con Maria de Filippi, ho fatto uno spot su Witty tv a favore degli animali. Il cinema aiuta a rendere consapevoli. Per veicolare la lotta anti bullismo attraverso il cinema, ma anche qualsiasi forma di arte va utilizzata per questo. Tutta sta violenza è solo scenica, i dialoghi insegnano e divertendosi si crea pathos. Siccome è estrema non è verbale quindi non c’è l’emulazione

GSS: Avrai la glicemia bassa, ti lascio andare a mangiare ora

Il film è prodotto da Blue Film, in collaborazione con Iperuranio FilmOne Seven MoviesSaturnia Pictures e Roswellfilm

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