di Gaia Serena Simionati

Eternal Sunshine of the Spotless Mind

«How happy is the blameless vestal’s lot!
The world forgetting, by the world forgot.
Eternal sunshine of the spotless mind!
Each pray’r accepted, and each wish resign’d.»

« Com’è felice il destino dell’incolpevole vestale!
Dimentica del mondo, dal mondo dimenticata.
Infinita letizia della mente candida!
Accettata ogni preghiera e rinunciato a ogni desiderio. »

The poem Eloisa to Abelard, 1717, del poeta Inglese Alexander Pope

Un pò Nietzsche: ‘beati gli smemorati perché supereranno i loro errori, un pò Pope, un pò Michel Gondry, il camaleontico racconto di Danny Quinn ci conduce in universi paralleli.

Dalla fisica quantistica alla riscoperta e attenzione alla divinità che è in noi, attraverso attenta consapevolezza e assenza di ego, parlare con Quinn è come varcare la soglia spazio tempo.

Si viene catapultati in una dimensione superiore. Di sicuro meno terrena. Certamente più consapevole.

Danny Quinn in Iron fighter

Danny Quinn, all’anagrafe Daniele Anthony Quinn, è nato a Roma il 16 aprile 1964. Figlio dell’attore Anthony Quinn e Jolanda Addolori, aiuto costumista di Maria de Matteis nel film Barabba, Danny lavora sul set di cinema e tv, dividendosi tra Stati Uniti e Italia.

Una carriera la sua variegata e ricca. Prima come modello, poi attore, regista e sceneggiatore in ‘David and Lola’. Oggi, in occasione dell’uscita del suo nuovo film, ‘Iron Fighter’, interpreta un emblematico coach, grande motivatore.

In questo ruolo non siamo distanti dalla sua realtà personale, fatta di meditazione, ricerca e approfondimento del sè.

Danny ama scrivere e aiutare gli altri, ma soprattutto applica una quotidiana e grande ricerca interiore. Di cui l’umanità, ora più che mai, avrebbe un immenso bisogno

GSS: Chi è Danny Quinn oggi? Come in ‘Iron fighter’ un vero coach. Anche di vita?

DQ: Non potrei mai dichiarare di essere un coach di vita. Posso solo dire di essere uno studente della vita, imparando sempre di più, sapendo che non c’è mai fine alla conoscenza. L’essenziale e unico scopo è di conoscere se stessi. Non vi è una strada unica a questa conoscenza. Bensì miliardi di strade per arrivare ad una unica Verità, come se fossimo migliaia di stelle di un unico universo. Il Danny di oggi è il bambino di un tempo e la persona anziana che sarò, ma consapevole al tempo stesso di essere né uno né l’altro, perché quella è soltanto una storia. Sono curioso di scoprire la mia vera essenza, il mio vero Essere. E continuo nella ricerca

GSS: C’è un giapponese, un americano e un campione del mondo. Sembra una barzelletta. Scherzi a parte. Come è stato lavorare su quel set, intendo Iron Fighter, il tuo nuovo film in uscita?

DQ: Ho fatto il film perché conosco Claudio da molti anni. Il suo entusiasmo e la sua voglia di mettersi in gioco sono davvero contagiosi. Il film deve essere interpretato in modo ironico, sopra le righe perché Claudio è così. In realtà è una persona profonda, con una grande interiorità, pur sapendo che la parte di sé che mostra al mondo è ben diversa. Ho sempre amato gli allenatori di boxe. Se alcune delle mie frasi rimangono nella versione finale del film, gli amanti della boxe, la dolce scienza, le riconosceranno. Anche se il film non tratta esplicitamente di quella attività, ho dovuto trarre spunto dalle figure del passato di sport da combattimento, che mi ispiravano. I coach sono figure di grande sostegno per chi si deve allenare e vincere. Avere una persona all’angolo che ti aiuta, che ti sprona, che ti ispira, è fondamentale. Proprio come nella vita. 

GSS: Quindi sai essere sia un mental coach che ‘di vita’. Dato che sono anche un critico d’arte che rapporto hai poi con l’arte visiva… Ad esempio Lorenzo, tuo fratello, so che è un grande scultore

DQ: Sono sempre stato circondato da arte. Mio padre fu anche lui sia pittore che scultore. Lorenzo ha intrapreso quella strada. Io amo di più la lettura e, per adesso, la recitazione, ma sono in procinto di finire il mio primo libro dal titolo: Creazione Responsabile, che forse sarà il primo di molti altri.

GSS: Nel film sei un motivatore, un coach. Chi ha motivato te nella vita? O fai da solo. Guru? Maestri?

DQ: I miei primi motivatori sono stati i miei genitori, i miei fratelli, i miei zii e zie. Poi sono passato a molti scrittori del passato come Jung, Voltaire, Shakespeare, e tanti altri. Ora sono più concentrato su altri testi e autori, come Eckart Tolle, Rumi, Khalil Gibran, e studioso di altri testi come il Corso in Miracoli

GSS: vedo che hai una vita spirituale molto intensa e la tua ricerca è profonda. Il tuo avversario non è il tuo nemico. Chi ha odio nel cuore ha già perso – dici tu come coach, nel ruolo di Franckie. Bellissime frasi, so che sono tue. Riesci ad applicarle anche nella vita vera, dato che c’è molta violenza e non amore nel mondo ultimamente?

DQ: Yes. Dire che è stato un percorso arduo è un “understatement”. Attraversiamo tutti “the dark night of the soul” ma mi sento in pace. Applico tutti i giorni le mie pratiche di meditazione in natura, di auto-analisi e soprattutto sono molto più attento ai pensieri distruttivi, non costruttivi. Ma è una attenzione ed un’applicazione quotidiana. 

GSS: E’ vero quindi, come dici nel film, che Il tuo avversario è sempre un’opportunità per superare se stessi?

DQ: Gli altri sono solo un riflesso di noi stessi. Quello che vediamo nell’altro è presente in noi. Siamo solo una unica coscienza Divina. Il nostro “avversario” rappresenta semplicemente una nostra limitazione da superare. 

GSS: Cose in comune con Claudio del Falco, regista e attore del nuovo film. Oltre ad essere entrambi italo-americani, siete amici da anni. Che altro vi accomuna o vi differenzia?

DQ: Siamo per tanti versi apparentemente opposti. Credo che abbiamo valori simili e una profondità che viene espressa in modi diversi. 

GSS: A differenza sua, anche tu sei così sportivo/competitivo o preferisci una tisana e un buon libro? Che altro ti muove nella vita?

DQ: Io devo camminare tutti i giorni. Ho praticato tanti sports come lo sci, il tennis, il pugilato, la pallavolo, il nuoto ma soprattutto vado in palestra, almeno quattro o cinque volte alla settimana. Le tisane non hanno un richiamo particolare, e sono rare per me, mentre mi piace bere un bicchiere di vino. Ogni giorno per me è un nuovo inizio e ho tanta voglia di viaggiare in paesi diversi, di conoscere gente nuova, di vedere la natura diversa, le belle costruzioni e di gustare il cibo di tutto il mondo.

GSS: E’ tutto mentale – dice Frankie – quando finisce un’avventura, ne comincia un’altra. Ci racconti la tua ultima e la tua prossima? O, (questa molto Marzulliana), se vuoi svelarci il tuo sogno nel cassetto.

DQ: La vita è una avventura Divina. Non ha fine mai. Di sogni nel cassetto ne ho tanti, ma sento che mi piacerebbe molto scrivere testi nei quali altri possano trovare conforto e ispirazione. 

GSS: penso che potresti aprire un centro di auto consapevolezza. Saresti bravissimo ad aiutare così gli altri. Nel tuo lavoro ci sono il corpo, gli allenamenti, la dieta, l’apparire, ma è anche fondamentale la testa. Come si fa a controllarla?

DQ: Bisogna controllare i propri pensieri. E’ una pratica costante. Bisogna trasformare tutti i pensieri negativi in costruttivi, che siano utili. Non bisogna essere schiavi della mente, ma attenti a ciò che ci fa sentire bene. Soprattutto dobbiamo lavorare nel calmare la nostra mente, renderla al nostro servizio, al servizio del nostro “I Am”. E, come dicevo prima, è una attenzione quotidiana. E’ come domare un cavallo selvaggio, che con cura e attenzione, viene messo al servizio del suo cavaliere. 

GSS: chi è il tuo attore preferito, il libro che ti ha cambiato la vita, il film che ti ha commosso e fatto crescere di più?

DQ: Attori che amo ce ne sono molti. Tri di essi: Gene Hackman, Daniel Day-Lewis, Russell Crowe, Michael Douglas, Michael Caine. Mi piacciono molto anche Gerald Butler, Leonardo DiCaprio, Matthew McConaughey e Clive Owen. Ma tanti altri ancora. 

Tra i film adoro Lawrence of Arabia, Interstellar, Eternal Sunshine of The Spotless Mind e tantissimi altri. Il libro che ancora porto dentro e che sarà sempre valido è The Power of Now. Esiste solo il momento presente. E’ l’istante Divino. 

GSS: Nel film il campione che tu alleni non perde mai. Ti ricordi quando hai perso malamente? Bello, presumibilmente ricco, famoso. Una sconfitta la ricordi?

DQ: Di sicuro si impara di più dalle sconfitte che dalle vittorie. Il mio più grande fallimento è stato quello di non riconoscere Dio che è me, cioè il fatto che io sono una sua estensione

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