In onda in prima visione su Rai 1, giovedì 23 maggio, Mascaria, con la regia di Isabella Leoni
Il film è tratto da tanti casi di cronaca non da uno in particolare come ad esempio quello della storia di Natale Mondo. Interessante il fatto che da delegittimato il protagonista venga accusato, in un twist che ne capovolge il destino.
Mascariare in siciliano significa tingere con il carbone e lasciare un segno indelebile, in una parola: calunniare.
Nel caso di “Mascaria” – film tv in onda giovedì 23 maggio in prima serata su Rai 1, in occasione della Giornata della Legalità – il segno del sospetto finirà per annientare Pietro Ferrara (Fabrizio Ferracane).
Egli, a seguito di una sua denuncia, viene delegittimato moralmente dai suoi avversari, subendo per questo l’abbandono sociale, economico e istituzionale.

Mascaria è una coproduzione Rai Fiction – Red Film, prodotta da Mario Rossini con Fabrizio Ferracane, Manuela Ventura, Christian Roberto, Flavia Orecchio, Costantino Comito, Andrea Tidona, Gaetano Aronica e con Fortunato Cerlino
Alla conferenza stampa di presentazione sono intervenuti: Anouk Andaloro – Capostruttura Rai Fiction, Mario Rossini – Produttore Red Film, Isabella Leoni – Regista e l’attore protagonista Fabrizio Ferracane
L’intervento di Anuk Andaloro
Un imprenditore siciliano che viene mascheriato, costretto a pagare il pizzo, si ribella. Va a processo contro chi fa le estorsioni e nel processo è invece accusato di essere complice.
Mascariamento in dialetto siciliano significa sporcare il volto con il carbone, lasciare tracce indelebili e colpire colui che sta combattendo una battaglia per la legalità.
E’ un modo per sporcare la reputazione di uomini e donne oneste, che lottano contro la criminalità, persone colpite a loro volta nel far rispettare la giustizia. E proprio per evitare quel senso di isolamento che porta paura e angoscia che i cittadini dovrebbero ricordarsi sempre l’importanza di accompagnare, sorreggere la strada della legalità
Anche questi attori straordinari hanno dato ulteriore valore a questa proposta Rai, diretta da Isabella Leoni
Oltre alla calunnia il protagonista porta con sè, non solo lo sfregio di essere accusato, ma anche la problematica psicologica, gli ostacoli sul lavoro, poi economici, familiari, tutto si allarga a macchia d’olio.
E’ una storia per tutti gli imprenditori che lottano per la legalità, girata tra la Calabria e Roma
Tutto diviene assai difficile; con i figli che vanno a scuola, la azienda, l’onta. Ci sono delle conseguenze a dismisura sulla vita privata, la tranquillità personale subendo il mascariamento. I complessi processi giudiziari a tutela, come avviene con un granello di polvere nell’ingranaggio, bloccano la vita dell’imprenditore. Non vengono pagati gli stipendi degli appalti pubblici, non si sa come gestire i pagamenti per i dipendenti, problemi con i licenziamenti etc etc
Quali sono quindi i valori di questo film?
I valori sono quelli insiti nel personaggio di Fabrizio Ferracane: l’onestà, la dignità, l’amore per la famiglia e il rispetto. Sono valori trasmessi poi al figlio che porterà avanti la ditta di famiglia. Anche il coraggio è un valore, nonostante la paura che pervade il protagonista
Perchè ancora un film di mafia? – si chiede Fabrizio Ferracane – bravo attore siciliano, di Mazara del Vallo, che ben conosce di cosa si parla nel film.
Invece no è importante continuare a parlare di mafia e del male che domina sul bene. Anche della prevaricazione è importante parlare, che può avvenire nei soprusi quotidiani piccoli gesti che nascondono atteggiamenti mafiosi
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