VALERIA MARINI – di Gino Morabito
È stata la prima donna italiana a posare senza veli per un calendario, quello a firma Helmut Newton ha raggiunto la tiratura record di tre milioni di copie. Sex symbol degli anni Novanta e dei Duemila, stuzzica ancora – e non poco – il mascolino immaginario italico. Procace, ironica, diva. Certo è che Valeria Marini ha fatto boom!
Il successo arriva tra i lustrini e le paillettes del Salone Margherita.
Il Bagaglino è stato il mio debutto in televisione, un palcoscenico meraviglioso dove ho imparato molto. Io venivo dal teatro e non avevo pensato alla tivù. Invece è stata una scelta giusta e ringrazio ancora Pingitore per avermi dato quell’opportunità che mi ha aperto la strada al lavoro e al successo.
Ancora vividi nella memoria del cuore gli incontri proibiti con Alberto Sordi.
Arrivavo da Los Angeles, dov’ero stata per studiare l’inglese e, quando mi chiamò Sordi, non ci potevo credere. Per me lui era un mito! Siamo cresciuti tutti con i suoi personaggi. Ricordo il nostro primo incontro, in occasione del provino per il film Incontri proibiti. Eravamo in auto, perché il mio personaggio doveva anche guidare. Ma al volante ero distratta. Così, mentre lui mi chiamava con il nome del copione e recitava la battuta: “Sì, signorina Federica, io capisco…” aggiungeva “Sta’ attenta al camion! Sta’ attenta al camion!”.
Girare una commedia brillante, interpretando un ruolo con cui far sorridere il pubblico.
Oggi più che mai c’è voglia di evadere, di sognare, di non pensare ai problemi quotidiani.
Quello spettacolo d’arte varia che è la vita.
Il mondo dello spettacolo è il mio mondo, è la mia vita. Anzi, non mi appartiene quasi per niente la vita quotidiana.