VERONICA MAYA – di Gino Morabito
Gentilezza, educazione e capacità fanno di una donna una bella donna
Da Unomattina a L’Italia che fa, passando per l’amatissima Zecchino d’Oro fino all’ultima Musicultura, l’abbiamo vista al timone di diverse trasmissioni, ogni volta conquistare il pubblico con la sua spontaneità. Talento, bellezza, bravura, simpatia, sono alcune delle caratteristiche che la contraddistinguono e che hanno permesso a Veronica Maya di diventare uno tra i volti più noti della televisione italiana: impossibile non amarla!
Voleva fare la ballerina.
Ho deciso di lavorare nello spettacolo all’età di cinque anni. L’ho deciso e l’ho fatto! Volevo essere una ballerina. E quello, dopo anni di sacrifici, è stato il mio lavoro, quello più sudato e gratificante che potessi desiderare. La danza è una scuola di vita, dove impegno e passione portano sempre a dei risultati, quelli che ho raggiunto con caparbietà anche negli altri ambiti artistici, come tivù e cinema.
Ha lavorato in teatro con Mario Monicelli, il più bel debutto che potesse desiderare.
Ho debuttato in una pièce iconica quanto maschilista come Amici miei. Monicelli era rigoroso ma ironico. Ricordo vividamente le prove, così come la lunga tournée condivisa con Jerry Calà, Franco Oppini e Nini Salerno, uno dei viaggi più belli e divertenti che potessi compiere nel panorama dei teatri italiani.
Un percorso umano e professionale iniziato a Parigi, il giorno della presa della Bastiglia.
È stato molto divertente nascere a Parigi e poter raccontare per una vita di essere nata a Parigi. E proprio il giorno della presa della Bastiglia, il 14 luglio. Dei natali rivoluzionari e scoppiettanti!

Un’infanzia allegra, piena di opportunità e stimoli, per una ragazzina cresciuta in un luogo meraviglioso come la penisola sorrentina.
A Sorrento, dai miei genitori ho avuto libertà, ne ho goduto e sono cresciuta benissimo. La costiera è il luogo delle mie radici, della mia memoria affettiva fatta di luoghi e persone che mi hanno aiutato ad essere ciò che sono oggi.
Sapori, colori, tradizioni, ingegno, creatività, semplicità, rapporti umani. In una parola Napoli.
Napoli è una città straordinaria. Il suo patrimonio umano e artistico non esiste da nessun’altra parte. Per questo l’ho scelta per viverci. Però bisogna saperla gestire, attraversare. Amo la mia città, ma purtroppo leggo ancora troppo spesso pagine che mettono in risalto episodi di criminalità, maleducazione, mancato rispetto delle regole. Continuare a vedere ancora tre, quattro bambini senza casco, con i genitori sul
Leggi l’articolo completo sul numero di Marzo/Aprile 2022 di Red Carpet Magazine