di Gaia Serena Simionati

La grazia. La sofferenza. Lo spirito. Il sorriso.

Indimenticabili. Indelebili.

Ecco il rapporto digitale tra una regista iraniana e una donna palestinese, Fatem, testimone del massacro in corso ai danni del suo popolo.

Per più di un anno, le due donne hanno rappresentato l’una per l’altra rispettivamente una finestra aperta sul mondo e sulla tragedia di Gaza.

‘Tutto succede per uno scopo’, dice Allah.

E lo fa attraverso le dolci, calme parole di Fatma Hassoun, la 24 enne foto giornalista, protagonista del film in un anno di incontri mentre è confinata sotto le bombe di Gaza.

La sua forte e luminosa presenza determina una co-regia e il farsi del film.

Inconsapevolmente seguendo i precetti del Buddha alla lettera, che diceva: “la più grande sfida di un essere umano è quella di uscire con grazia dalle difficoltà, Fatma e suo fratello Muhannad usano sorrisi.

Confermano e contrastano con essi la brutalità dell’essere umano.

Nella video-intervista arricchita da fotografie, audio e dirette che documentato la distruzione di un popolo, le loro case, le loro anime esse però restano invincibili. Cristallizzate dal male, come quadri Immensi

'Put your soul on your hand and walk'

Fatma disarma! Con resilienza e dignità
Vera prova della maturità umana che non risiede nell’evitare le difficoltà, ma nella capacità di affrontarle con equanimità e integrità, senza perdere la propria compostezza o i propri valori, FATMA è LUCE.

Sembra esercitare appieno una delle quattro “grandi virtù” (brahma-vihāra) Upekkha: l’ Equanimità.

La sua è una mente equilibrata. Pare non venir alterata né dalla sofferenza, né dalla felicità. Ha la totale capacità di affrontare le enormi situazioni avverse, senza farsi travolgere da emozioni negative come rabbia, paura o tristezza, come farebbe chiunque in quelle terribili, inumane condizioni. E’ incarnato angelico.


E la sua Compostezza (Sama-dhi), uno degli elementi dell’ottuplice sentiero, quello verso l’illuminazione, è li tutto da assaporare. La sua calma mentale profonda che permette di vedere la realtà per quella che è, senza distorsioni emotive. sembrano ricondurre questo film all’altro sul Dailai Lama, La saggezza della felicità, sempre distribuito da Wanted.

In tal senso fanno un lavoro enorme e sublime

Basterebbe questo all’ottuso occidente, nel miracoloso discorso, nella gentilezza dei modi e occhi dolci di questa ragazza, intervistata dalla regista indipendente iraniana Farsi, per farci capire il capolavoro umano che sono i palestinesi.

Non a caso nati, cresciuti, sopravvissuti nella terra di Dio.

Il loro sterminio è una guida per l’umanità che sembra piano piano risvegliarsi

A discapito della violenza d’odio, dei soprusi e morte quotidiana che Israele attua contro questo popolo illuminato, spirituale esso non si estinguerà mai.

Proprio per la forza pacifica, la resilienza, la gentilezza suscita tante ombre, voglia di distruzione: come la luce attira e inghiotte il buio.

I loro sorrisi sono il più grande insegnamento che un film possa dare: quelli eterni di Muhannad e Fatma

‘Put your soul on your hand and walk’.

Mettetevi tutti l’anima in mano. E’ davvero ora!

Presentato dopo Cannes, alla XX Festa del Cinema di Roma dal 15 al 26 ottobre, il film della regista iraniana Sepideh Farsi è distribuito da Wanted cinema

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