di Gaia Serena Simionati

Al Locarno Film Festival, 78° edizione, ‘Tales of the Wounded Land’ di Abbas Fahdel, a cui va il Pardo miglior regia. Ecco l’eleganza intellettuale e visiva di un critico cinematografico volto alla regia.

“Solo nei bambini si trova la forza di restare umani

Così esordisce in conferenza stampa al Locarno Film Festival il regista Abbas Fahdel.

Presente con la moglie Nour Ballouk, gallerista e la sua dolcissima bambina Camelia, entrambe interpreti del suo potente film ‘Tales of the Wounded Land’ zittisce e atterrisce tutti.

Ben scritto, ancor meglio concepito, il film è commovente., lecito seguito di Tales of a Purple House

Orchestrato come una partenza di corpi in movimento nelle bellissime colline del Libano, un paese martoriato da suoni e visioni nefaste, The wounded land appunto, parte con un grande momento di dolore trasformato dalla grandezza del regista in arte e bellezza.

Sebbene il raccordo emotivo sia quello di una lunghissima camminata nel silenzio, ripresa dall’alto con milioni di corpi in un talento inesorabile e addio verso la morte, abbandonando la vita, essa restiste. Accompagnare i defunti in un rituale collettivo vastissimo e inesorabile ha del capolavoro. E lo sa bene Abbas Fahdel, anche a spese proprie.

Il film che è anche documentario, vede la guerra con gli occhi della bellissima bambina del regista: calma, aggraziata, piccola. Essa raccoglie tutta la poesia che un bambino sa vedere e tutta l’intelligenza di una mamma che le racconta la morte come se fosse ancora vita.

Un film imperdibile per la potenza dei gesti lancinanti e martoriati quotidiani che qui hanno valenza di speranza, rinascita. E forse ancora vita.

L’eleganza intellettuale e visiva di Abbas Fahdel

Tales of the wounded land abbas fahdel

Nato a Babilonia (Iraq), Abbas Fahdel ha studiato cinema in Francia, dove ha conseguito un dottorato in cinema alla Sorbona. Dopo aver lavorato come critico, dal 2002 si è dedicato alla regia e ha girato tre documentari in Iraq, tra cui Homeland: Iraq Year Zero (2015). Il suo primo lungometraggio, Dawn of the World (2008), è stato girato in Egitto. Dal 2017 vive in Libano, dove ha diretto quattro lungometraggi. Fahdel è anche autore del romanzo Ce que le temps fait à la pierre, pubblicato nel 2024.

Filmograpia

2025 Tales of the Wounded Land 
2022 Tales of the Purple House 
2019 Bitter Bread 
2018 Yara 
2015 Homeland: Iraq Year Zero 
2008 Dawn of the World 
2004 We Iraqis 
2002 Back to Babylon

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