Genève, Hôtel du Grand Rivage. 2015
E’ li che si apre il primo episodio Miss Nobody dell’interessante serie ‘The deal’, la trattativa, presentata al Locarno Film Festival , giunto alla 78esima edizione.
Diretta da Jean-Stéphane Bron, The deal è una splendida co-produzione svizzera per Bande à Parte e la francese Artè, oltre a Belgio e Lussemburgo sviluppata in tre lingue (Inglese, Francese, Farsi).
Vi si narra il lungo e sofisticato dietro le quinte, nelle negoziazioni al tavolo svizzero con Cina, Russia, Usa riguardanti la produzione nucleare iraniana e la resa asfittica della sua economia a causa delle sanzioni.
Il tutto è collocato negli ottimi scenari di grandi alberghi, hall e salle des bains ideati da Véronique Sacrez e Liza Weinland.
Questi sono corroborati da una fotografia satinata e nitida di Adrien Bertolle.

Sanzioni, 150 billioni di dollari congelati nelle banche svizzere, richieste specifiche, incontri segreti, Mossad sempre in agguato.
Tensione palpabile grazie anche alle musiche centrate e mai invasive di Amine Bouhafa, Christian Garcia-Gaucher, Gast Waltzing.
Luoghi eleganti, molte lingue parlate, la sofisticazione della storia nata dalla realtà, si estende anche alla sua versione cinematografica lasciando lo spettatore col fiato sospeso, come in un thriller.
Egli rimane in una suspense perenne per capire se mai Usa e Iran arriveranno finalmente ad un accordo, all’ultimo metro.

Non vi insegnano più niente alla scuola di giornalismo – dice uno dei reporter, Tony Reyes di Stanford Times, all’incontro con una giornalista televisiva già giunti al 5° round di negoziazioni. Menzionando il ruolo devastante delle soffiate alla stampa e il ruolo di quest’ultima spesso rovinoso nella delicatezza delle trattative.
La serie è avvincente e carismatica, utile per confrontarsi col potere, le sue inspiegabili devastanti dinamiche che spesso ahimè, come sta succedendo nel mondo intero, portano allo sfacelo di anime, popoli e semplici innocenti
NOTA DEL REGISTA
“Mi calo nei retroscena della diplomazia per raccontare i costi umani del potere in un dramma intimo e avvincente. Cerco di rivelare con occhio da documentarista le crepe del protocollo e i fragili legami dietro le grandi sfide.”
Jean-Stéphane Bron è un regista e sceneggiatore svizzero di documentari. I suoi film trattano temi politici: la crisi della democrazia, la crisi economica, l’ascesa del populismo. Cleveland Versus Wall Street (2010) è stato candidato al César. Con The Paris Opera (2017) ha vinto per la terza volta lo Swiss Film Award come miglior documentario. È produttore della Bande à part Films, insieme a Ursula Meier, Lionel Baier e Frédéric Mermoud.
Filmografia
2025 The Deal
2021 Cinq nouvelles du cerveau
2017 L’Opéra
2013 L’Expérience Blocher
2010 Cleveland contre Wall Street
2003 Mais im Bundeshuus – Le Génie helvétique
La sinossi
Svizzera, 2015: ultima speranza di raggiungere un accordo tra USA e Iran, mentre tensioni crescenti e mire segrete rischiano di far saltare i negoziati. All’arrivo di Payam, ingegnere iraniano vessato dalle minacce nemiche, la capo missione Alexandra supera il mandato diplomatico pur di proteggere quello che un tempo era il suo compagno. In gioco c’è la pace mondiale. Fin dove si spingerà?
Prodotta da Bande à part Films, Les Films Pelléas e Gaumont Television con Philippe Martin, Lionel Baier, Sidonie Dumas e coprodotta con Bidibul Productions, Versus Production, RTS Radio Télévision Suisse, ARTE France
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