Pasolini è stato ucciso per fatti legati alla prostituzione o è stato un delitto politico? Il genio senza etichette, lo spirito libero e fuori dagli schemi dell’epoca, Pier Paolo Pasolini era così scomodo da essere oggetto di una morte premeditata?
Un uomo scomodo mai allineato, una morte ancora misteriosa.
A queste domande proverà a rispondere un film documentario che tenta di fare luce sulla tragica scomparsa di Pasolini a 101 anni dalla sua nascita. Attraverso ricostruzioni, testimonianze e pareri il film ci riporta a quegli anni cercando di focalizzarsi sulle incongruenze e le contraddizioni di quella sanguinosa vicenda.

Considerato uno dei massimi intellettuali del novecento, Pasolini fu una voce innanzitutto libera e fortemente critica della società italiana e delle sue trasformazioni. Osservatore attento dell’Italia del dopoguerra e aspro critico della nuova borghesia e del Sessantotto.
Poeta, romanziere e letterato, ma anche sceneggiatore e regista, Pasolini ha da sempre rappresentato nelle sue opere i turbamenti e le contraddizioni di una società ipocrita e incapace di critica verso i propri limiti e difetti. Per queste sue idee e per la sua omosessualità, arrivarono feroci critiche e denunce sia per la sue opere letterarie che cinematografiche che lo portarono a processo per oltre 30 volte.
Il Docufilm Sky
“Pasolini: Cronologia di un delitto politico” questo il titolo del docufilm, andrà in onda su Sky Documentaries il 5 marzo e sarà disponibile anche sulla piattaforma Now. Ispirato liberamente al volume “Pasolini, un omicidio politico” di Andrea Speranzoni e Paolo Bolognesi, si focalizzerà sul periodo della vita di Pasolini fra gli anni 60 e il 1975, anno della sua morte.

All’idroscalo di Ostia, il 2 novembre 1975, Pasolini viene ucciso. Di quel delitto si assume la responsabilità il diciassettenne Pino Pelosi, che si autoaccusa del delitto, mettendo in pratica la sua verità in bocca alla stampa. Un delitto immediatamente inserito in un ambito legato alla prostituzione omosessuale.
Il film cerca di ricostruire i fatti e capire i motivi per i quali alcune fughe di notizie avessero permesso all’ANSA di ottenere la deposizione del Pelosi a indagini ancora in corso. Senza contare la totale mancanza di testimonianze degli abitanti dell’Idroscalo, lasciando come unica verità l’autoaccusa del giovane.

Interverranno fra gli altri: Carla Benedetti, Vincenzo Calia, Guido Calvi, Roberto Chiesi, Furio Colombo, Aldo Colonna, Antonio Cornacchia, Goffredo Fofi, Giovanni Giovannetti, Franco Grattarola, David Grieco, Sergio Leoni, Stefano Maccioni, Dacia Maraini, Silvio Parrello, Claudia Pinelli, Guido Salvini, Angelo Ventrone e Simona Zecchi.
Fonte ANSA