di Gaia Serena Simionati

Lo spettacolo di arti varie dal titolo ‘Dove eravamo rimasti?’ è scritto da Tullio Solenghi e Massimo Lopez con la collaborazione di Giorgio Cappozzo, supportato dalla Jazz Company del maestro Gabriele Comeglio.

L’ultima conferenza stampa del Teatro Manzoni del 2023, ora in un momento di festa, a pochi giorni da Natale, interessa uno spettacolo speciale e divertente. Quello di due attori che hanno proprio iniziato al Manzoni moltissimi anni fa. Esattamente nel Pleistocene – precisa Solenghi.

Proprio prima del Covid 19, si era visto qui al Teatro Manzoni di Milano il loro ultimo spettacolo. E, dopo il Covid, ora come allora, ancora ripartono da qui.

La sensazione più esaltante dell’ultimo spettacolo di Massimo Lopez e Tullio Solenghi è stata quella di avere di fronte un pubblico empatico e festoso, una sorta di famiglia allargata. Ecco perché hanno voluto ripartire da quello spettacolo, battezzando il nuovo Dove eravamo rimasti.

sgarbi lectio magistralis

Da domani 19 dicembre, fino al 01 gennaio 2024, ogni giorno al Manzoni il duo comico, ricordando che il 31 dicembre ci sarà una doppia, la pomeridiana delle 1730 e lo spettacolo della sera, alle 2130. Lo spettacolo serale del 31, arriverà come durata, fino al brindisi finale di mezzanotte.

Solenghi  e Lopez

Pezzo gag e omaggio ad Anna 

Le gags saranno intervallate anche da accompagnamento musicale della Jazz Company. Il tutto in ricordo ed omaggio ad Anna Marchesini, ancora presente tra noi.

Io faccio una Lectio Magistralis di Sgarbi – racconta Lopez e – poi, nel l’ottica del politicamente corretto, anche il remake della storia di Cappuccetto Rosso

Poi avremo un collegamento con il paradiso in cui due personaggi dialogano con noi; niente popò di meno che Papa Ratzinger e Maurizio Costanzo. E anche un dialogo surreale tra Mattarella e papa Bergoglio.

Questo nuovo spettacolo proporrà numeri. sketch, brani musicali, contributi video, con alcuni picchi di comicità come una lectio magistralis di Sgarbi/Lopez, un affettuoso omaggio all’avanspettacolo, inseriti nella nostra ormai collaudata dimensione dello show. Il filo conduttore sarà quello di una chiacchierata tra amici, la famiglia allargata di cui sopra, che collegherà i vari momenti di spettacolo.

La band del maestro Gabriele Comeglio accompagnerà ancora una volta lo spettacolo, irrinunciabile “spalla” della cornice musicale.

Come è cambiato essere comici oggi? E’ più difficile dovendo stare ai dettami del politicamente corretto?

MS: Il teatro in realtà deve esulare dal politicamente corretto. Innanzitutto il nostro è un lavoro di straniamento. Pensiamo a Shakespeare, con il Riccardo III, non avrrebbe potuto narrare liberamente. Senza la libertà il teatro perde il senso di esistere. Facendo riferimento a situazioni che potrebbero sembrare scomode, in realtà è li che ci si diverte.

La satira è qualcosa che da l’idea della salute di una nazione. Quando c’è una dittatura la prima cosa che si abolisce è appunto la satira.

Elementi come il talento, il caso, la preparazione e lo studio sono le componenti che hanno fatto si che il simpatico duo, arrivi a celebrare i 40 anni di ininterrotta e prolifica attività.

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