di Gaia Serena Simionati

Alla Festa del cinema di Roma, Pappi Corsicato presenta il ritratto più intimo del Jeff Koons noto artista.

40 anni di carriera fatta di scoop e pornodive, di divorzi milionari e di altrettanti record milionari di sue opere in asta, fanno di questo personaggio così polarizzante, controverso, sgargiante e smargiasso del sistema dell’arte, un racconto vivo e interessante.

Il documentario Jeff Koons. Un ritratto privato, è un racconto più intimista e meno noto dell’uomo. Approdato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Freestyle, sarà al cinema solo il 23, 24, 25 ottobre.

Considerato uno degli artisti più influenti, popolari e controversi degli ultimi decenni, durante la sua carriera, ha sperimentato nuovi approcci al readymade, testato i confini tra arte avanzata e cultura di massa, sfidato i limiti della fabbricazione industriale e trasformato il rapporto degli artisti con il culto della celebrità e il mercato globale.

Abile a sdoganare il kitsch e il pop – pochi altri artisti lo hanno fatto – egli rientra ormai nella storia dall’arte dal lato della finanza però, più che da quello poetico espressivo.

Agent provocateur, per antonomasia, non sempre le opere riescono, al di là di uno shock visivo iniziale, a rimanere nella coscienza dello spettatore. Sorta di fast food dell’arte i suoi lavori si dimenticano quasi subito, come l’effetto di patatine fritte di Mc Donald’s.

Il documentario ha invece il pregio di svelare, al di là delle opere milionarie e sfrontate, il lato intimo quasi pudico e timido, di sicuro meno noto dell’artista. Difficilmente riconducibile al suo lavoro.

Le interviste e le mostre

 Il film racconta le dinamiche nascoste dietro la persona, l’artista e il marchio Koons. Passando dall’America all’Europa e al Qatar attraverso varie decadi, sonda l’uomo che ha preso gli oggetti di uso quotidiano prodotti in serie spostandoli, come Duchamp, dal loro ruolo primario.

Koons visto attraverso gli altri: la sorella, la moglie, ii figli. Ma anche i critici, galleristi, artisti e studiosi. Tra di essi Mary Boone, Jeffrey Deitch, Dakis Joannou, Stella McCartney, Julian Schnabel.

Un mondo in cui gli oggetti quotidiani e la nostalgia per il pop del XX secolo trascendono le loro forme originali, si trasformano in opere d’arte, lasciando che lo spettatore guardi dentro le proprie riflessioni.

Gli intervistati vengono mostrati come veri testimoni della vita e dell’opera di Koons. La storia si snoda attraverso alcuni luoghi chiave, necessari per esplorare la sua vita dalla periferia degli anni ’50.

L’ascesa come superstar negli anni ’80, fino a raggiungere lo status di icona: l’artista vivente con un prezzo d’asta record da Christie’s.

Jeff Koons

Gli esordi e l’infanzia

In Pennsylvania, le radici e la vita quotidiana di Koons, trascorsa con la moglie ed ex assistente Justine Wheeler e i loro sei figli.

Qui, è nato e cresciuto, figlio di un arredatore d’interni. E qui trovano dimora i suoi ricordi più antichi, essenziali per il lavoro. Una giovinezza ricca di cimeli, spesso super kitsch, che l’artista è riuscito a trasformare.

Esempi? Giganteschi palloncini gonfiabili a forma di animale o statuine Hummel in porcellana. Un adolescente diviene artista folgorato da Marcel Duchamp e Salvador Dalì.

Poi New York. Li Koons da broker di Wall Street, passa ad assistente dell’artista Ed Paschke

Filmati d’archivio e cinegiornali, illustrano le polemiche che hanno circondato i lavori più famosi. In Made in Heaven, posava nudo mentre faceva sesso con l’allora moglie pornostar Ilona Staller.

Anche la serie The New, lascia attoniti. Si presentava una sequenza di aspirapolveri Hoover dichiarandola un simbolo della società contemporanea.

Poi il tour di cinque mostre del 2021 attraverso l’Europa che culmina con Shine, a Palazzo Strozzi a Firenze.

Jeff koons

Le musiche del film

Per le musiche, il regista Pappi Corsicato si è rivolto a Enrico Gabrielli. Musicista di formazione classica, polistrumentista, compositore, arrangiatore e produttore, nonché componente in pianta stabile dei Calibro 35. Gabrielli ha lavorato con chi collabora stabilmente: gli Esecutori di Metallo su Carta.

Due dei brani originali presenti nella colonna sonora, inoltre, portano la firma del musicista elettronico e sound designer Ettore Bianconi (Baustelle, :absent.). La colonna sonora originale del film, la prima di Enrico Gabrielli per Nexo Soundtracks, verrà pubblicata nell’autunno 2023 su etichetta Nexo Digital e distribuzione Believe.

NEXO DIGITAL e la grande arte

La Grande Arte al Cinema è un progetto originale ed esclusivo di Nexo Digital. Per il 2023 la Grande Arte al Cinema è distribuita in esclusiva per l’Italia da Nexo Digital. Media partner Radio Capital, Sky Arte, MYmovies.it e in collaborazione con Abbonamento Musei.

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