‘Communication and honesty is the key’. Sharon Stone al 42TFF
Oggi la comunicazione e l’onesta sono tutto!
Sharon Stone non ha bisogno di presentazioni, ma solo di stratificare le sue onnivore doti.
E’ modella, attrice, produttrice, scrittrice. Qui nel film presentato a Torino The Quick and the Dead, anche pistolera.
Ora anche pittrice.
Inaugurerà infatti due mostre con le sue opere in Italia. Prima a Roma e poi anche a Torino nel 2025.
Presente a Torino per ricevere dal 42 Film Festival la Stella della Mole, ha introdotto anche il suo film del 1995, Pronti a morire, come produttrice.
The Quick and the Dead è un film diretto da Sam Raimi e interpretato dalla stessa Sharon Stone con Gene Hackman.
Le abbiamo fatto due domande su arte, cinema, produzione e pittura
GSS: Donne e cinema. Produzione disparità
Sharon Stone: nel 1995 avevo già fatto Basic Instinct, ho guadagnato 500 mila dollari, mentre Michael Douglas ben 14 milioni. Nessuno mi voleva pagare più di quella cifra e cosi ho detto che volevo un milione, ma nessuna donna viene pagata quella cifra – mi risposero. Allora se vuoi un milione – devi fare anche produzione. E cosi per The Quick and the Dead chiamai l’allora sconosciuto Leonardo di Caprio e dall’Australia Russell Crowe. Poi volli il miglior dop, l’italiano Dante Spinotti. Ho pagato tutti con la mia quota, ma mi presero per pazza. Volli Sam Raimi, allora regista solo di b e c movie. Oggi tutti famosi e pagati tantissimo. Alcuni anche ingrati.
Domani è la giornata contro la violenza sulle donne. Ecco con questo film The Quick and the Dead del 1995 volevo dimostrare quanto può valere e durare un film prodotto da una donna.
Anche questa è violenza sulle donne. Non credere in loro e non pagarle!
GSS: quale delle arti preferisci dato che eccelli in scrittura, recitazione, produzione, ora anche in pittura. C’è un campo espressivo migliore di altri per dire e veicolare le emozioni?
Sharon Stone: In questo momento specifico, in cui ci sono molte idee diverse su noi stessi e così anche molti conflitti nel mondo, penso che la comunicazione e l’onestà siano la chiave. Penso che l’arte sia il modo più bello di esprimere in modo non politico le nostre emozioni e sentimenti.
Si pensa spesso a cosa possa cambiare in una società capitalistica. Ci siamo ormai dimenticati che una volta esistevano i re, e che prima tutto veniva gestito da loro, quindi tutto può cambiare, subire una rivoluzione. Specialmente tutto può cambiare quando le persone esprimono quello che provano.
Che sia attraverso la scrittura, il teatro, le arti, i film, la poesia, l’arte, la pittura.
Questo è davvero l’unico modo in cui siamo stato in grado intelligentemente e con grazia di esprimerci: cioè senza violenza!
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