di Gaia Serena Simionati

Parigi. I pazzi sono ovunque!Arte e Follia’ al Musée du Louvre.

Ho una malattia, sia chiama fantasia: porta quasi all’eresia è considerata pazzia

Alice in the Wonderland

In corso fino al 03 febbraio 2025, la figura del Fool, dal Medioevo al Romanticismo, in una mostra indimenticabile al Musée du Louvre.

E se il matto fossi io?

Con questa domanda in testa, fin dal 1700 e poi nel XIX secolo, molti artisti si sono identificati con la diversità e sono arrivati a produrre capolavori, spesso convinti e guidati da una sana, integerrima follia, sinonimo di visione e creazione.

Criticati, non capiti, internati, menomati, molti gli esempi di coloro, considerati pazzi, anziché visionari, che soffrirono incompresi.

Seppur producendo meraviglie per l’umanità, essi non si adeguarono alla società, e svilupparono quindi una mancanza di adattamento e un ‘no’ ai comportamenti precostituiti.

Non da ultimo, per venire all’oggi e alla modernità, il film Joker con la regia di Todd Phillipps, e con Lady Gaga, che ben narra la follia odierna delle grandi metropoli, in cui solitudine, solipsismo e alienazione la fanno da maestri.

Il film è iconico e nettamente si ispira ai capolavori della follia, ai suoi colori, il giallo, alle sue dinamiche, ai suoi abiti, spesso tratti da pitture note, come quelle in mostra al Louvre.

Arte e Follia a Parigi Maître de 1537, Portrait de fou regardant à travers ses doigts. Anciens Pays-Bas, vers 1548. Huile sur bois, H. 48,4 cm ; l. 39,6 cm. Anvers, The Phoebus Foundation © The Phoebus Foundation
Maître de 1537, Portrait de fou regardant à travers ses doigts. Anciens Pays-Bas, vers 1548. Huile sur bois, H. 48,4 cm ; l. 39,6 cm. Anvers, The Phoebus Foundation © The Phoebus Foundation

Che i Francesi siano perfetti sostenitori delle Arti si sa da tempo. Che il Louvre sia un’istituzione mondiale lo dimostra da sempre non solo la potenza delle sue collezioni, la curatela degli spazi perfetta.

Joker, Arthur Fleck, alias Joker (Joaquin Phoenix) in una scena del film
Arthur Fleck, alias Joker (Joaquin Phoenix) in una scena del film

Ma anche e soprattutto la qualità, l’originalità totale delle loro mostre e progetti.

Non ultima questa splendida icona, La figura del pazzo dal medioevo al romanticismo, che farete in tempo di visitare ancora fino al 03 febbraio.

Animata dalla ottima curatela di Élisabeth Antoine-König, Senior Curator del Departimento delle arti decorative and Pierre-Yves Le Pogam, Senior Curator in the Departimento di Scultura, Musée du Louvre, non lascerà indifferenti su ciò che notoriamente definiamo nei secoli ‘matto’.

Più di 300 opere da 90 paesi diversi, provenienti dalle migliori istituzioni Europee e Americane, conducono in un viaggio speciale di cultura nordica, fiamminga, tedesca e francese, illuminando gli aspetti profani e rivelandone una epoca affascinante e ricca di complessità.

Bosch. Arte e follia
Bosch Jérôme (dit), Aeken Hieronymus van (vers 1450-1516). Espagne, Madrid, Museo Nacional del Prado. P02056.

22 euro.

Minimo due ore.

Hall Napoléon.

Prezzo. tempo e luogo. Sono questi i tre elementi che dovrete avere in tasca per visitare uno scrigno di capolavori poco noti, irriverenti e giocosi.

I pazzi sono ovunque. Ma i pazzi di ieri sono uguali a quelli di oggi? – sembra chiedersi l’esibizione .

Il Louvre ci aiuta a rispondere all’ardua domanda, dato che il loro l’autunno – inverno, al Museo è tutto dedicato a capire una miriade di figure presenti in una mostra senza precedenti.

Il fool è colui che ha permeato i paesaggi pittorici dal 1200 al 1500 ed ogni spazio artistico disponibile: dai manoscritti ai libri. Dalle stampe alle sculture e tappeti, intarsiato in oggetti mondani o meno, egli era ovunque.

La sua figura, affascinante e sovversiva, perplessa e mogia, inquietante o ridente, incombeva nei meandri di un’epoca in subbuglio, così come lo è la nostra e non diversa dall’oggi.

Ispirazione letteraria, da Shakespeare in poi, il Fool conquista. Non solo le corti e i suoi re. Ma ora anche gli amanti dell’arte.

Arte follia a Parigi Marx Reichlich,
Marx Reichlich, Portrait d’un fou. Tyrol, vers 1519-1520. Tempera sur bois, H. 44,5 cm ; l. 33,7 cm. New Haven, Yale University Art Gallery, Bequest of Dr. Herbert and Monika Schaefer, inv. 2020.37.6 © Yale University Art Gallery

Ma chi è il fool? E chi rappresenta?

Onnipresente nella cultura occidentale, è utile analizzarne il significato, a metà tra simbolo e totem, tra icona e monito.

Caleidoscopio e spettro incarnato di emozioni che vanno dalle più grasse risate, ma anche alla più bieca solitudine, il fool è altresì scrigno di simboli erotici, violenti. Eppure è emblema di natura tragica e sofferente.

Camaleontico e solo, affascina, denuncia, intrattiene e ammonisce, su un panorama cangiante: quello dell’umanità e dei suoi sentimenti, di cui sa prendersi gioco e cura.

Matejko, Jan. Arte e follia
Stańczyk; Matejko, Jan (1838-1893); 1862 (1862 Pobrano z systemu MUZA Muzeum Narodowego w Warszawie; malarskie / farba / olej; wyroby z włókien / tkanina / płótno; MP 433 MNW; Wszystkie prawa zastrzeżone.

Infatti come saetta di gioia e dolore, egli scardina gli ordini precostituiti e capovolge anche i valori della società.

In sintesi, la mostra esplora poi anche il perché egli sparisca con la ridefinizione dei valori razionali nell’l’Illuminismo, epoca in cui la ragione prende il sopravvento su tutto.

Armet of King Henry VIII. Arte a follia
Konrad Seusonhofer , Armet à visage de fou d’Henri VIII d’Angleterre. Innsbruck, vers 1511-1514. Fer forgé, repoussé et gravé à l’acide, laiton, dorure, H. 35 cm ; L. 49,5 cm ; P. 37 cm ; Pds 2,89 kg. Leeds, Royal Armouries, inv. IV.22
© Royal Armouries Museum

Infine i riconoscimenti a chi ha reso possibile la mostra

E non si deve dimenticare che la riuscita di questa mostra è resa possibile anche grazie alla collaborazione con i Media partners. Tra di essi ricordiamo FNAC, Le Monde, Télérama, The New York Times, Society, mk2, ARTE et France Culture.

Inoltre, in aggiunta al resto, essa gode del supporto di Cercle des Mécènes du Louvre, la Fondation Etrillard, il New York Medieval Society.

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