di Gaia Serena Simionati

Sorella di clausura’ è il film serbo di di Ivana Mladenović, presentato alla 78° edizione del Locarno Film Festival in Concorso Internazionale.

Sorella di clausura

Balcani. 2008. Crisi finanziaria. Crasi tra sesso, denaro e ossessione, il film esplora più aspetti. E lo fa in modo ironico sagace anche grazie a un ottimo cast ben diretto. Può l’uno sostituire gli altri?

Se desideri abbastanza qualcosa, l’Universo ti verrà incontro?

Pare partire da questi assunti la vita sia amorosa che psicologica di Stela che è profondamente ossessionata da un musicista balcanico Boban, avendolo visto in televisione.

Va ai suoi concerti, sa tutte le sue mosse, ruba soldi per permettersi la sua musica, si riproduce con i suoi manifesti rubati da stazioni di tram; insomma le tipiche follie che si fanno per amore e per un uomo.

Divenuta una vera e propria ossessione è decisa quindi a conoscerlo. E accetta l’aiuto di Vera, starlet di successo nel mondo del pop e del sesso, che si vocifera sia la sua amante. I loro mondi entrano in collisione quando Vera promette a Stela di salvarla dalla povertà portandola a Bucarest, dove gestisce un business di articoli erotici.

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Nota della regista Ivana Mladenović

“Si tratta innanzitutto di un’affettuosa parodia dei melodrammi romantici. Ambientato ai margini dei Balcani durante la crisi del 2008, il film analizza il legame tra sesso e denaro per capire se in un mondo in rovina il primo può sostituire il secondo.”

sorella di clausura

Locarno Film Festival, 78° edizione

Il film attraverso spunti molto ironici e il ritrovamento di un manoscritto di una scrittrice mai pubblicata, racconta in modo intelligente le peripezie di una donna sola, colta, senza un vero lavoro che la valorizzi o una famiglia che la capisca e la difficoltà di innamorarsi oggi. Questa è ottimamente interpretata da Katia Pascariu.

Con la Romania definita nel film il bordello dell’Europa si prende spunto per parlare di donne, stereotipi, economia, sesso e tabu e di come emancipandosi da un’ossessione, anche grazie alla sorellanza, si riesca a vivere una vita più piena

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