di Gaia Serena Simionati

Trifole. Le radici dimenticate.

Terra, radici e tartufi di Gabriele Fabbro è in uscita il 17 ottobre distribuito da Officine Ubu

Protagonisti un nonno-cercatore di tartufi e il suo cagnolino Birba, la sua giovane nipote che da Londra viene mandata in Piemonte ad assisterlo.

Girato in una terra bellissima, Le Langhe, ambientato sullo sfondo del mondo del Tartufo Bianco d’Alba, Trifole come dice il nome dialettale del tubero più caro al mondo, narra una storia di natura.

E’ alla felice riscoperta delle proprie ‘radici’, in tutti i sensi, e di un felice ricongiungimento familiare, che si parla nel film, oltre a narrare il rapporto tra tre generazioni diverse e le loro differenze.

 Trifole le radici dimenticate

Trifole a chi è dedicato?

A chi ama i cani.

Dedicato a chi ama i tartufi.

E a chi ama la natura. Svolge poi anche riflessioni sul cambiamento climatico, che impatta di conseguenza anche le produzioni agricole.

Inoltre, dice il nonno Igor, l’anziano protagonista – Umberto Orsini – celeberrimo cercatore di tartufi, su cui ha costruito la propria esistenza: “Il terreno che non è più quello di una volta. Ora non produce più niente”.

“Prima era una foresta piena di tartufi, ora non piove più”.

E così come cambiano clima e natura, cambiano anche gli uomini, la loro violenza, l’impatto sociale.

“Si ha paura che uno arrivi da dietro e ti dia una legnata alle spalle” dice.

E i giovani? I giovani sono un pò vuoti, confusi, non amano più niente, non hanno più le grandi passioni del passato e sembrano incerti sul loro futuro

Ottima la giovane attrice Ydalie Turk che li rappresenta. Ma anche e soprattutto il cane da tartufi Birba

Trifole’. Terra, radici e tartufi la sinossi

Dalia è cresciuta a Londra e oggi è una giovane priva di motivazioni, ambizioni e prospettive per il futuro. Per questo, la madre la spedisce in un paesino delle Langhe per prendersi cura del nonno Igor, malato di demenza senile, convinta che la vita di campagna possa aiutarla a trovare uno scopo. Però al suo arrivo, Dalia scopre che la situazione è tragica. Infatti la salute del nonno peggiora di giorno in giorno, e le grandi aziende vinicole della zona premono per impossessarsi della terra da tartufi che circonda casa sua, sfrattando l’anziano. Per racimolare i soldi necessari a mantenere la casa, Igor insegna i segreti dei trifolai a Dalia, spedendola nei boschi insieme al cane Birba alla ricerca di quel tartufo bianco che potrebbe salvarli dallo sfratto.


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