di Gaia Serena Simionati

Willem Dafoe legge “Giuda” di Gabriele Tinti. Ecco il ‘reading’ poetico ispirato al “Cenacolo” di Pieter Paul Rubens

L’ecfrasi (anche ècfraṡis o èkphrasis) è la descrizione verbale di un’opera d’arte visiva, come, ad esempio, un quadro, una scultura o un’opera. In questo caso è quella icastica di Pieter Paul Rubens, nota come il Cenacolo.

La Pinacoteca di Brera ha ospitato Willem Dafoe per la lettura delle poesie di Gabriele Tinti che traggono appunto ispirazione dal capolavoro di Rubens.

Esso è infatti attualmente collocato nel Laboratorio trasparente di restauro di sala XVIII, per un importante intervento conservativo sostenuto da PwC.

Willem Dafoe a brera

Considerando che il visitatore medio passa soltanto dai quindici ai trenta secondi di fronte ad un’opera d’arte, la prassi va alterata.

Ciò detto e fatto, con l’idea della grande Brera. Infatti il progetto rappresenta un’occasione unica per entrare in una differente relazione di spazio tempo e conoscenza con le opere d’arte e la loro storia. Anche attraverso la poesia.

Il dipinto di Rubens

Il cenacolo che ha ispirato il reading rappresenta l’Eucarestia, la benedizione del pane che precede l’annuncio del tradimento.

Cristo siede a tavola. Benedice il pane e il vino. Alla sua destra siede Pietro. A sinistra, Giovanni. Seduto sul lato opposto del tavolo è Giuda, reso in posa nervosa e con uno sguardo penetrante e turbato, rivolto al riguardante. Sotto i suoi piedi un cane rosicchia un osso, forse simbolo di avidità o bramosia. Giuda tace, cova il tradimento, si ritrae nell’ombra, nel suo essere differente dal resto degli apostoli in quanto non ha potuto (seguendo l’interpretazione di alcuni vangeli gnostici in cui egli è strumento di un disegno divino) o voluto accogliere la luce della grazia, per questo condannato ab aeterno.
Alcuni studiosi pensano che Giuda non abbia esattamente fatto quello che voleva ma che fu mosso da un disegno superiore. Egli fu prescelto in quanto l’unico tra gli apostoli abbastanza forte per tradire, per divenire capro espiatorio.

dafoe tinti



I testi di Tinti sono organizzati come una confessio vitae – dove Giuda/Dafoe esprime il dramma proprio d’ogni uomo quando si trova separato dal divino, quando è continuamente spinto tra speranza e disperazione, illusione e delusione, tenebre e luce.

Il reading filmato è ora messo a disposizione del pubblico.

L’iniziativa rientra nella serie di scrittura ecfrastica che è il frutto del culto delle immagini dello scrittore e poeta Gabriele Tinti, recentemente celebrato dal Times e dal Guardian, che da anni compone poesie ispirate alle opere d’arte e ai luoghi del mito. Le letture hanno l’obiettivo di riattivare l’aura dell’arte del passato attraverso la composizione poetica e l’interpretazione, in questo caso, di uno dei maggiori attori viventi com’è Willem Dafoe.

Il video della performance è sul canale YouTube della Pinacoteca di Brera e su pinacotecabrera.org.

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