MARIO ACAMPA | « Sul palco della Scala la prima serie teatrale inclusiva: Il fin, la meraviglia! »

di Giuseppe Savarino

Mario Acampa, classe 1987, è tra i conduttori più promettenti del panorama televisivo italiano. Eurovision, Italian Green, Storie Italiane. Spazia tra le reti Rai mantenendo il baricentro su tematiche sociali e servizio pubblico. Ma forse molti non sanno che è anche tra i registi più giovani e innovatori del panorama italiano. Nella scorsa stagione ha debuttato al Teatro alla Scala con la sua prima regia sulle musiche di Mussorgsky e da allora tutto è cambiato. Proprio nel teatro più prestigioso del mondo, cura, scrive e dirige niente meno che la prima serie teatrale per famiglie in un teatro dell’opera, un format con appuntamenti mensili che segna ad ogni replica il tutto esaurito e il consenso di pubblico e critica.

Mario come è nata l’avventura alla Scala?


L’anno scorso. Sono anni che firmo regie d’opera e progetti educational in tutta Italia, poi un giorno mi hanno rintracciato dalla direzione artistica della Scala. Avevano visto alcuni miei lavori e volevano rinnovare il cartellone dei concerti per ragazzi. Ho pensato che il teatro più bello del mondo non potesse non avere due creature magiche (Lalla e Skali) pronte a portare ad ogni episodio il pubblico in una nuova avventura…

Un format seriale è impegnativo da scrivere e dirigere, da cosa ti fai ispirare?

Dai “wow” dei bambini quando rimangono colpiti dai momenti più magici in sala. La “meraviglia” la chiamo. Quella sensazione di vedere in scena qualcosa che solo un bambino riesce a sognare. E anche i più grandi rimangono incantati! Provo a fare appello al mio bambino interiore che ha ancora una fervida immaginazione!

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