di Gaia Serena Simionati

‘The Needle’, storia di un bambino ermafrodita nel mondo arabo di Abdelhamid Bouchnak

Presentato nella sezione in concorso al 42 Torino Film Festival (L’AIGUILLE) THE NEEDLE è un potente film tunisino in cui una giovane coppia si trova di fronte a una decisione cruciale. Hanno tre giorni per decidere il genere dopo la nascita del loro bambino intersessuale.

Incastonato tra parere e giudizio degli altri, severità religiosa, paura dell’errore, stereotipi vari o pregiudizi sul maschile e femminile nell’orientamento fisico sessuale, The Needle colpisce per originalità del tema e suo sviluppo.

Commovente in molti aspetti e, a tratti ilare, il regista Abdelhamid Bouchnak ben intrattiene, commuove e stupisce il suo spettatore.

Inoltre riesce pure a farlo riflettere intensamente sul dramma di due genitori che devono scegliere per il futuro della sfera sessuale, emotiva, psicologica del loro neonato ermafrodita. Un tema difficilissimo in cui non ci sono consulenze, percorsi, aiuti. Solo la fede in Dio e rimettersi alle sue volontà, sembra la via, unica scelta dal nonno molto religioso.

La riflessione si estende poi anche sulla carenza di leggi che in Tunisia dovrebbero governare questo aspetto così delicato.

Nel film si mette anche in luce la forza della madre che, oltre ad avere il dolore del parto, dell’allattamento e del dover trasmettere serenità al bambino, deve anche gestire un marito, ancora infantile, in preda ad attacchi di panico, insicuro, e succube del giudizio degli altri.

Di sicuro non in grado di accettare come un dono, in ogni caso, quella nascita problematica.

Il tema dei bambini “intersessuali” è uno dei più delicati all’interno della società araba e in particolare di quella tunisina, mi racconta il regista. Per sviluppare il film ho ascoltato diverse famiglie che gravitvano in questo dolore personale misto, dubbio sulla scelta e vuoto legislativo. Davvero si hanno tre giorni per decidere il futuro di un bambino?

La Tunisia, che si presenta come un paese arabo moderno e all’avanguardia in materia di libertà personali, purtroppo non lo è altrettanto riguardo alla questione dei bambini intersessuali.

Nel 2023, infatti, nessuna legislazione protegge questi bambini dalle possibili mutilazioni, compiute volontariamente dai genitori. Essi sono guidati sia da consigli di natura medica o religiosa, sia, soprattutto, dalla pressione di una società che vede questi bambini solo come una specie di maledizione. Una società che non riesce ancora ad accettare la propria diversità. Avere un bambino intersessuale in Tunisia rappresenta una vergogna per la maggior parte dei genitori».

Abdelhamid Bouchnack

(Tunisi, 1984) ha studiato presso la Scuola superiore di Scienze e tecnologie del design di Tunisi (ESAC) a Gammarth. Successivamente ha frequentato l’Università di Montreal, dove si è laureato in cinema. Nel 2018, ha diretto il suo primo lungometraggio, Dachra un film horror. Il film ha ricevuto il plauso della critica ed è stato successivamente selezionato per la Settimana Internazionale della Critica al Festival del Cinema di Venezia. Nel 2024 ha diretto il dramma L’aiguille

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