« Quando la bellezza si ispira all’arte » LUCIO TUNESI / di Giuseppe Savarino
Un tempo la bellezza era legata a un concetto di armonia e di unicità; la scultura ellenica rimane nei secoli l’esempio più alto di come l’artista ricercava il bello, imprimendo nel marmo quelle proporzioni auree che restituivano alla vista un piacere sublime e ineffabile. Ogni epoca ha i suoi canoni, ma è naturale pensare che certe armoniose proporzioni hanno superato indenni lo scorrere del tempo, probabilmente perché scaturite da una visione più alta. Proviamo ad immaginare di compiere un salto spazio temporale dall’antica Grecia, passando per Michelangelo e Canova fino ai giorni nostri, cosa noteremmo?
Tralasciando le risposte facili e sotto gli occhi di tutti, vogliamo provare a darvi un punto di vista diverso per riflettere sul tema bellezza, focalizzandoci più sull’approccio e meno sulle molecole. Abbiamo avuto il privilegio di rivolgerci al Dottor Lucio Tunesi, professore e medico estetico a Milano, per capire meglio che, prendersi cura della propria bellezza è un delicato gioco di somma e sottrazione, di luce e ombra. Dunque migliorare l’estetica del proprio aspetto e rallentare i segni dell’avanzare del tempo, diventa un progetto, “un’azione artistica” mirata a valorizzare l’unicità della persona. Il Dottor Tunesi ci spiega che la bellezza è soprattutto equilibrio e armonia da cui nasce quella che lui stesso definisce “l’imperfetta perfezione” ma scopriamo meglio di cosa si tratta;
Migliorare la propria bellezza partendo dall’unicità dell’individuo.
Imperfetta perfezione; queste due parole apparentemente contrapposte, sotto un certo aspetto rappresentano il mio pensiero ed il mio modo di lavorare. La cosa che a me piace molto nel canone classico è la diversità. Se guardiamo le statue greche come anche tutta l’iconografia italica del ‘400 e del ‘500, noteremo che la tendenza è sempre quella di rappresentare qualcosa di proporzionato ma diverso. Analizzando le tre grazie del Canova come anche quelle del Botticelli ad esempio, noteremo che gli artisti ricercano l’armonia e la bellezza dei volti che, pur mantenendo una linearità di stile, risultano essere ben distinti gli uni dagli altri.
Ciò svela un dato molto importante, ovvero quello di ricercare la perfezione nella singola individualità; questo, soprattutto negli ultimi tempi, è un messaggio che tende ad essere trascurato e che io cerco quotidianamente di comunicare ai miei pazienti. Ritornando “all’imperfetta perfezione”; questo concetto traslato sul paziente che si rivolge a me per migliorare dal punto di vista estetico diventa quindi l’espressione massima di ciò che possiamo armonizzare nel suo viso attraverso gli interventi di medicina estetica.