Beethoven e Gatti: due grandezze a confronto
Preciso come un anatomopatologo.
Più tagliente di un bisturi.
Più sensibile di un poeta.
Questo il risultato della conduzione del direttore Daniele Gatti, verso il miglior Beethoven sinfonico.
Essa lascia esterrefatti, a tratti commossi e, di sicuro consapevoli che Dio esiste e, si nasconde nei dettagli. I suoi.
E quelli di Beethoven.
Chissà quanto diversa deve essere stata la prima esecuzione del 5 marzo 1807 nella dimora del principe Franz Joseph Lobkowitz della Sinfonia n. 4 in si b magg. op. 60 in quei suoi icastici 35 minuti.
Che qui, assieme alle Sinfonie n. 5 in do min. op. 67 e alla 6 in fa magg. op. 68 “Pastorale” hanno reso consapevole, muto e felice, per quasi due ore, il pubblico del conservatorio milanese.
L’inaugurazione della 159esima stagione
Si è tenuta infatti proprio al Conservatorio G. Verdi, Sala Verdi di Milano, l’inaugurazione della 159esima stagione della Società del Quartetto di Milano.
Questa, dedicata a Beethoven, aggiunge una seconda tappa di molte (Lugano, Bologna, Ferrara), al progetto dell’esecuzione integrale delle sue 9 Sinfonie, con Daniele Gatti a capo dell’Orchestra Mozart.
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La Sinfonia n. 4
Mai definizione fu più calzante di quella schumanniana per la Quarta sinfonia. Descritta come «una slanciata ragazza greca fra due giganti nordici».
Essa rende perfettamente la peculiarità di quest’opera, che sembra guardare, retrospettivamente, al modello classico adottato da Beethoven nelle sue due prime prove sinfoniche.
Scritta in un tempo relativamente breve, tra l’estate e l’autunno del 1806, la quarta sinfonia fu commissionata dal conte Franz von Oppersdorf, che ne fu il dedicatario.
Non essendo pervenuti fogli di schizzi, si ipotizza un percorso compositivo più fluido e forse meno tormentato di quello che accompagnò invece la gestazione della Terza e della Quinta Sinfonia.
Al primo tempo in forma-sonata, preceduto da un’introduzione lenta di stampo haydniano, seguono un Adagio dall’intensa espressività. Poi uno Scherzo con doppio Trio e un finale Allegro, ma non troppo, che assume il carattere di un ‘perpetuum mobile’.

Sfumature, cenni, dettagli, uniti a perfezione stilistica ed esecutiva, sono nella eccelsa prova di Daniele Gatti, la cui orchestra, ad ogni suo piccolo gesto, risponde perfettamente in un sincrono e in un’armonia totale.
Basta l’aggrottare di un ciglio di manzoniana memoria, l’arricciarsi di una nocca, la distensione della fronte di Gatti per riuscire, quasi invisibile, a comandare un esercito di archi perfetti.
E dal classicismo, si passa ad atmosfere più cupe, per poi tornare alla quiete distensiva della Pastorale.
La Sinfonia n. 5: “i colpi del destino che batte alla porta”
La Sinfonia n. 5 fu composta tra il 1807 e l’inizio del 1808 e dedicata al Principe von Lobkowicz e al Conte Razumowsky. Si tratta del lavoro che ebbe la gestazione più lunga e travagliata tra le opere sinfoniche coeve, con cui condivide impulsi e alcune idee vincenti come, ad esempio, il celebre pattern d’incipit, i “colpi del destino che batte alla porta”.
Tale tema, espressione in nuce di uno spirito titanico, che va sprigionandosi nei quattro movimenti della Sinfonia, in un’esplosione di energia e passione, ha contribuito a decretarne la sua universalità e immortalità. Quelle altezze vertiginose le hanno consentito di erigersi a summa del pensiero sinfonico dell’autore, capace di affermare con
chiarezza le caratteristiche di un “paradigma” tipico del genio.
La Sinfonia n. 6 Pastorale
La Sinfonia “Pastorale”, caratterizzata da un unico clima espressivo, da un carattere definito, passa infatti alla storia come la più commovente celebrazione bucolica della natura, mai scritta in precedenza. Composta nello stesso periodo della Quinta, ed eseguita assieme ad essa in prima assoluta al Theater an der Wien, il 22 Dicembre 1808, la “Pastorale” trasfigura il titanismo eroico in una dimensione di contemplazione trascendentale del creato.
Una dimensione in cui il compositore, ormai pressoché sordo, si tuffa grazie al ritrovato rapporto con una natura “primigenia” e benevola dove, stando ai suoi quaderni di conversazione, prese le distanze dalle costrizioni e dalle convenzioni della vita sociale cittadina, sembrò finalmente poter trovare pace.
La serata nel complesso
Una inaugurazione che ha preso in ostaggio un pubblico silenziosissimo, attento e totalmente ipnotizzato dal carisma dalla passione e dalla perfezione esecutiva di grandi musicisti e altrettante idee compositive.
La serata è stata densa sia per le tre impegnative sinfonie in programma, sia per la ricchezza dei contenuti che esse veicolano nel loro ascolto. Raggruppare infatti in una sola serata Quarta, Quinta e Sesta Sinfonia vuol dire unire tutte le tematiche che hanno costituito il potente percorso compositivo del musicista, il genio sordo e assoluto di Bonn
Due parole su Daniele Gatti e Beethoven
Daniele Gatti si diploma in Compositore e Direttore d’orchestra al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. È Direttore Musicale dell’Orchestra Mozart, Consulente Artistico della Mahler Chamber Orchestra e Direttore Principale del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. Dal 2024 sarà Direttore Principale della Sächsische Staatskapelle di Dresda. È stato Direttore Musicale del Teatro dell’Opera di Roma e in precedenza ha ricoperto ruoli prestigiosi in importanti istituzioni musicali come l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la Royal Philharmonic Orchestra, l’Orchestre National de France, la Royal Opera House di Londra, il Teatro Comunale di Bologna, Opernhaus di Zurigo e Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam. La Filarmonica di Berlino, la Filarmonica di Vienna, l’Orchestra Sinfonica della Radio Bavarese e l’Orchestra Filarmonica della Scala sono solo alcune delle rinomate istituzioni sinfoniche con cui collabora.
Le produzioni oltre Beethoven
Tra le numerose e importanti nuove produzioni che ha diretto il Falstaff messo in scena da Robert Carsen (a Londra, Milano e Amsterdam). Il Parsifal di Stefan Herheim che apre il Bayreuther Festspiele 2008 (uno dei pochissimi direttori italiani ad essere stato invitato al festival wagneriano). Il Parsifal messo in scena da François Girard al Metropolitan Opera di New York. Quattro opere al Salzburger Festspiele (Elektra, La bohème, Die Meistersinger von Nürnberg, Il Trovatore).
Per celebrare l’anniversario di Verdi, nel 2013 ha diretto La Traviata all’inaugurazione della stagione del Teatro alla Scala, dove ha aperto anche la stagione 2008 con Don Carlo, e interpretato altri titoli tra cui Lohengrin, Lulu, Die Meistersinger von Nürnberg, Falstaff e Wozzeck. Il 2016 ha visto l’inizio di un ciclo di concerti triennale denominato “RCO incontra l’Europa”, che ha coinvolto 28 Stati membri dell’Unione Europea e comprendeva il progetto “Side by Side”, un progetto che permetteva ai musicisti delle orchestre giovanili locali di esibirsi il primo numero musicale del programma accanto ai membri della Royal Concertgebouw Orchestra diretta dal M° Gatti, favorendo così uno scambio umano e musicale incredibilmente fruttuoso. Durante la stagione 2021/22 ha diretto
Giovanna d’Arco di Verdi al Teatro dell’Opera di Roma, dove ha inaugurato la stagione dirigendo la prima mondiale del Giulio Cesare di Battistelli. Altri impegni del 2022 includono l’Orchestra Gewandhau di Lipsia, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, l’Orchestra Sinfonica del Circolo Bavarese, l’Orchestra Mozart, l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, la Filarmonica di Monaco in tournée, la Sächsische Staatskapelle di Dresda e la Swiss Romande Orchestra. Nell’ambito dell’84° Festival del Maggio Musicale Fiorentino dirige tre concerti e due opere: Orfeo ed Euridice – titolo inaugurale del Festival – e Arianna su Naxos. Daniele Gatti è stato insignito del Premio “Franco Abbiati” dalla critica musicale italiana come miglior direttore d’orchestra nel 2015, e nel 2016 è stato insignito dello Chevalier de la Légion d’Honneur della Repubblica Francese per il suo lavoro come Direttore Musicale dell’Orchestre National de France.
Sotto la Sony Classical ha registrato brani di Debussy e Stravinsky con l’Orchestre National de France e un DVD del Parsifal di Wagner messo in scena al Metropolitan Opera di New York. Sotto l’etichetta RCO Live ha registrato la Symphonie Fantastique di Berlioz, la Prima, Seconda e Quarta Sinfonia di Mahler, un DVD di Le
Sacre du Printemps di Stravinsky insieme al Prélude à l’Après-midi d’un Faune di Debussy e La Mer , un
DVD di Strauss Salomè ha eseguito alla Dutch National Opera, un CD della Sinfonia n. 9 insieme al Preludio e
al Karfreitagszauber (Musica del Venerdì Santo) di Wagner Parsifal . Nel novembre 2019 è uscito in do
maggiore un DVD di Tristano e Isotta di Wagner, andato in scena al Teatro dell’Opera di Roma.
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